Il 7° Rapporto OICE sulla digitalizzazione e sulle gare BIM, pubblicato il 1° gennaio 2024, offre una panoramica completa sulle procedure di affidamento di servizi di architettura e ingegneria (S.A.I.) relative all’anno 2023. Questo rapporto, che copre il periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, analizza l’adozione delle metodologie di Building Information Modeling (BIM) nelle gare pubbliche, evidenziando tendenze e cambiamenti significativi rispetto all’anno precedente.
Calo delle Gare BIM nel 2023
Il rapporto evidenzia un calo significativo nelle gare che richiedono l’uso del BIM nel 2023. Sono stati pubblicati solo 637 bandi, rappresentando una diminuzione del 36,5% rispetto ai 1.003 bandi del 2022. In termini di valore, l’importo totale degli affidamenti è sceso del 40,6%, raggiungendo 1.249 milioni di euro rispetto ai 2.103 milioni dell’anno precedente. Questi dati indicano una contrazione sia nel numero di gare sia nel valore economico associato alle gare BIM.
Distribuzione Geografica e Ruolo del PNRR
La maggior parte dei bandi BIM per S.A.I. nel 2023 si colloca sopra la soglia comunitaria dei 215.000 euro, con 519 bandi (81,5% del totale) per un valore di 1.234 milioni di euro, rappresentando il 98,8% dell’importo complessivo. Questo trend riflette una forte domanda pubblica, influenzata dall’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con le grandi stazioni appaltanti che giocano un ruolo predominante.
Geograficamente, le regioni del Centro Italia hanno emesso il maggior numero di bandi, con 194 bandi (30,5% del totale), mentre le Isole hanno registrato il numero più basso con 66 bandi (10,4% del totale). Il Lazio si distingue come la regione con il maggior numero di bandi pubblicati (119), mentre la Valle d’Aosta ha emesso solo un bando.
Tipologia di Gare e Interventi
Le gare per accordo quadro hanno subito un forte calo nel 2023, passando dal 42,9% del totale nel 2022 al 13,5% nel 2023, con solo 86 bandi pubblicati. Le Amministrazioni dello Stato sono state le stazioni appaltanti più attive, con 235 gare (36,9% del totale), con l’Agenzia del Demanio come ente più prolifico, pubblicando 87 bandi per un valore di 89,6 milioni di euro.
Dal punto di vista della tipologia di opere, le opere puntuali (come edifici singoli) continuano a prevalere sulle opere lineari (come strade e ferrovie), con 487 bandi (76,5% del totale). Tuttavia, le opere lineari hanno visto un significativo incremento percentuale, passando dall’11,3% del 2022 al 23,5% del 2023. Per quanto riguarda la tipologia di intervento, gli interventi su opere esistenti sono leggermente superiori rispetto alle nuove realizzazioni, con 329 bandi (51,6% del totale).
Utilizzo del BIM come Requisito e Premialità
Nel 2023, 94 bandi (14,8% del totale) hanno menzionato l’utilizzo del BIM in modo generico, senza attribuire punteggi specifici. Questo rappresenta una diminuzione rispetto ai 212 bandi del 2022. Tuttavia, è aumentata la percentuale di gare con allegati i capitolati informativi, essenziali per l’introduzione corretta del BIM, passando dal 19,9% nel 2022 al 29,4% nel 2023.
Le stazioni appaltanti stanno sempre più richiedendo il BIM come requisito di idoneità professionale. Nel 2023, il 37,5% dei bandi richiedeva l’uso del BIM come requisito, rispetto al 23,1% del 2022. Inoltre, il richiamo a figure specializzate, come BIM Manager e BIM Coordinator, è aumentato significativamente, dal 9,4% dei bandi nel 2022 al 20,4% nel 2023.
In conclusione, il Rapporto OICE Gare BIM 2023 evidenzia un calo significativo nel numero e nel valore delle gare BIM rispetto al 2022, ma mostra anche una crescente integrazione del BIM come requisito fondamentale nelle gare pubbliche. Nonostante la diminuzione generale, l’adozione del BIM continua a essere un elemento chiave nelle procedure di affidamento per servizi di architettura e ingegneria, con un crescente riconoscimento della sua importanza per la gestione digitale dei progetti.